“LA
CULTURA COME BASE PRINCIPALE DELLA VITA”
Roberto
Vecchioniincontra gli studenti di Aversa. Tra loro c’è anche il Liceo Fermi
Di
I. Costanzo, C. Liguori, L.Grillo
Vecchioni è un professore di greco,
latino, storia e filosofia nato a Milano ma di origini napoletane. Ha insegnato
in alcuni licei di Milano e della provincia di Brescia poi, una volta raggiunta
l’età pensionabile, ha iniziato a insegnare nelle università. Durante
l’incontro infatti, si è soffermato anche sul suo lavoro da insegnante che,
secondo lo scrittore, è faticoso ma pieno di soddisfazioni: “Noi insegnanti non
siamo perfetti, il nostro compito è darvi fiducia. Devo entrare in questa
scuola per 40 anni, devo stare in quell’aula per 4 ore e devo uscirne
distrutto, altrimenti non avrò svolto il mio compito correttamente”. Ed è
questo il momento in cui è intervenuta Elvira Ariano, un’ex studentessa del
Liceo Cirillo che ha cantato Chiamami
ancora amore, un successo sanremese dell’autore che, sorpreso dalla
perfetta esecuzione, l’ha affiancata con entusiasmo. La scelta della canzone non
è casuale perché Arianoha avuto l’idea di proporre una tesina per il suo esame
di stato piuttosto originale: la canzone è stata infattiinserita nel lavoro
dell’ex studentessa cantandola. Sul finire dell’incontro, gli studenti hanno
posto all’autore domande tratte principalmente dalla lettura del libro.Uno dei
ragazzi presenti, in particolare, ha chiesto all’autore se avesse più paura di
vivere o di morire. “Non ho paura né di vivere né di morire” ha sostenuto
Vecchioni che ha aggiunto “Nella vita noi abbiamo tre cose: il bene, il male e
noi stessi” e rivolgendosi ai giovani studenti: “Non esiste una felicità
assoluta, la felicità è un insieme di piccole cose, un insieme di attimi”. Decisamente
una splendida mattinata in compagnia di un così celebre e illustre scrittore
che ha concluso l’incontro con un motto greco a cui è molto legato: “Nessuno è
padrone di sé stesso” e ha precisato che per padrone intende semplicemente il
tempo.Sul finale poi, gli studenti hanno colto al volo l’opportunità di ricevere
un autografo sul loro libro. I ragazzi così sono tornati a casa non solo con
una firma ma anche con un animo decisamente arricchito.
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