realizzato dalla classe 2.0(1Esa) e coordinati dalla prof.ssa Crisostamo Concetta Maria

lunedì 27 marzo 2017

IL LICEO FERMI CONTRO LA CAMORRA NELLA CASA DI DON PEPPE DIANA
In memoria di tutte le vittime della criminalità, gli studenti sono intervenuti durante un’emozionante manifestazione
Di I. Costanzo, R. Paolo, M. Aburime


Il 13 marzo,in occasione del consueto incontro per il Progetto Biblioteca,alunni e professori hanno affrontato l’argomento “Legalità” leggendo passi di libri sul tema e discutendone insieme. Tra le pagine lette, alcuni tratti sono stati scelti per essere portati il 18 marzo alla manifestazione della Giornata della Memoria contro la Mafia, dove il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Aversa ha partecipato insieme ad altre scuole.Tra questi, il libro Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, uno scrittore, giornalista, saggista, politico, poeta e drammaturgo italiano, una delle più grandi figure del Novecento italiano ed europeo. 
Il brano è stato letto durante l’evento da Fabiana Fabozzi, una studentessa del Progetto Biblioteca del Liceo.Luogo della manifestazione è stato Casal Di Principe, città nota nell’agro aversano per aver dato origine al Clan dei Casalesi, pericolosi criminali della Camorra.L’evento si è svolto presso la casa di Don Peppe Diana, sacerdote originario di Casal di Principe che è stato brutalmente assassinato dai camorristi colpevole di essersi in ogni modo esposto contro i criminali,alla presenza di studenti di istituti scolastici della zona e professori. Anche il Liceo Fermi era presente con alcuni alunni accompagnati dalle professoressePatrizia D’Alesio e Giuseppina Affinito. Hanno inoltre partecipato anche tre musicistidel liceo, Antonio Stefano Fabozzi, Alfonso Di Ronza ed Elvira Gisonde, i quali hanno suonato e cantato due bellissimi brani: Valerie di Amy Winehouse, che parla di una donna in carcere e Terra mia di Pino Daniele, perché è legata al territorio campano.La manifestazione si è aperta con una commuovente lettera di Don Peppe Diana:Per amore del mio popolo che negli anni è diventata il simbolo della legalità, e che si chiude con un appello definito un inizio e non una conclusione: “Siamo rimasti lontani dalla pace, abbiamo dimenticato il benessere. La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso, dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare, sono come assenzio e veleno”. L’evento si è svolto a ridosso del 19 marzo in ricordo di quel lontano giorno del 1994, data in cui Giuseppe Diana, o meglio, come lo chiamavano tutti Don Peppino, fu assassinato nella sacrestia della Chiesa San Nicola di Bari di Casal di Principe mentre si accingeva a celebrare la Santa Messa.L'omicidio, di puro stampo camorristico, fece scalpore in tutta Italia.Dopo la lettera di Don Peppe Diana è stata letta la poesia dello scrittore Peppe Lanzetta per Giancarlo Siani, giornalista italiano, originario di Napoli, assassinato a 26 anni dalla camorra. Don Peppe Diana e Giancarlo Siani sono solo due dei tanti volti delle vittime di camorra, molti di questi erano ragazzi giovanissimi, altri solo dei bambini innocenti. E come dice Lanzetta nella sua poesia che risuona come un inno contro la criminalità: “oltre quel muro c’è solo indifferenza, c’è solo falsità, c’è stupida omertà”.

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